Meloni blocca NITAG: cacciati esperti ‘no-vax’ dal comitato
Il Consiglio dei Ministri approva la revoca delle nomine originarie del NITAG (National Immunisation Technical Advisory Group), il comitato tecnico consultivo sui vaccini, dopo le polemiche emerse intorno alla composizione voluta dal ministro della Salute Orazio Schillaci. Il premier Giorgia Meloni esprime profonda irritazione per la presenza di esponenti noti per posizioni critiche nei confronti delle vaccinazioni.
Nomine iniziali e reazioni
La prima lista del NITAG, firmata da Schillaci, includeva dodici esperti internazionali e nazionali, alcuni con opinioni considerate dubbie sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini. La scelta ha innescato un acceso dibattito politico e scientifico:
- Ministero della Salute e ruolo tecnico-scientifico;
- Critiche dal Partito di maggioranza per i «no-vax» in organico;
- Appello alla trasparenza e ad un confronto basato su evidenze.
Il ruolo del Premier e tensioni interne
Giorgia Meloni ha immediatamente sollevato obiezioni formali sulla composizione del comitato. Secondo fonti di palazzo, la premier ha ritenuto inopportuno includere figure con pubbliche prese di posizione contro le campagne vaccinali ufficiali. La decisione di revocare le nomine è arrivata su impulso di palazzo Chigi, che ha chiesto al ministero di rivedere l’iter per la scelta dei membri.
Prossimi passi per il comitato tecnico
Il ministro Schillaci è ora al lavoro per proporre una nuova rosa di candidati, in linea con le richieste di palazzo Chigi e con i criteri internazionali del World Health Organization. Tra gli obiettivi dichiarati:
- Garantire competenze scientifiche e pratiche di alto livello;
- Escludere posizioni antiscientifiche;
- Mantenere equilibrio tra esperti nazionali e internazionali.
La formazione del NITAG è considerata cruciale per le strategie vaccinali future, soprattutto alla luce delle nuove varianti e delle campagne di prevenzione anti-influenzale. Entro le prossime settimane è atteso il decreto definitivo con i nuovi membri, che dovranno assicurare un contributo autorevole e basato su evidenze scientifiche.