13enne salvato dopo 80 ore parla in lingua dei segni
Il soccorso alpino e il ritrovamento
Un ragazzo di 13 anni è precipitato in un burrone nel corso di un’escursione in Val Visa. Le difficoltà del terreno e l’impervio sentiero hanno reso impossibile il recupero immediato: la segnalazione di aiuto è pervenuta solo dopo diverse ore. Sul posto sono intervenuti i tecnici del Soccorso Alpino, i Carabinieri Forestali e i Vigili del Fuoco, con l’ausilio di unità cinofile e di un elicottero specializzato per le operazioni in montagna.
Le 80 ore di ricerche
Dal momento della caduta sono trascorse 80 ore prima di individuare il punto esatto in cui si trovava il giovane. Le squadre hanno scandagliato vallate e zone boschive, superando pendenze ripide e ostacoli naturali. L’impiego notturno di strumenti termici e visori a infrarossi ha accelerato le attività, consentendo finalmente di localizzare il malcapitato in uno stretto canalone.
Il risveglio dal coma
Dopo il trasporto in elicottero all’ospedale più vicino, il 13enne è stato ricoverato in prognosi riservata e sedato per consentire le prime cure. A seguito degli accertamenti di routine, la Tac ha evidenziato fratture non gravi al femore, contusioni multiple e lieve trauma cranico. Dopo un periodo di coma indotto, il giovane si è risvegliato e ha usato gesti analoghi alla lingua dei segni: un chiaro messaggio di voglia di sopravvivenza e di determinazione a guarire.
Piano di recupero e riabilitazione
I medici hanno predisposto un protocollo riabilitativo che prevede interventi ortopedici per la sistemazione della frattura, sedute di fisioterapia e terapie del linguaggio per agevolare il reinserimento sociale del paziente. La famiglia, al fianco del ragazzo, ha espresso gratitudine verso le squadre di soccorso e il personale sanitario.
Testimonianze e riflessioni
- Il capo squadra del Soccorso Alpino: “Determinazione e forza d’animo hanno fatto la differenza”.
- I medici: “Il recupero neurologico è incoraggiante”.
- La comunità locale: “Un esempio di solidarietà e coordinamento”.
Questa vicenda sottolinea l’importanza dell’attrezzatura adeguata, della preparazione tecnica e del tempestivo intervento dei soccorritori in ambiente montano.