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Ballottaggio in Bolivia: sfida tra candidati di destra
Il primo turno delle elezioni presidenziali in Bolivia, svoltosi il 3 novembre, si è chiuso senza che alcun candidato raggiungesse la soglia di maggioranza assoluta (50%+1), rendendo inevitabile un ballottaggio. I risultati ufficiali, pubblicati dal Tribunal Supremo Electoral (TSE), hanno visto i due aspiranti di centro-destra conquistare i voti necessari per passare al turno definitivo, lasciando fuori il candidato del partito al governo, il Movimiento al Socialismo (MAS).
Risultati elettorali
Secondo i dati preliminari del TSE, i principali risultati sono:
- Carlos Mesa (Comunidad Ciudadana): 27,4% dei voti
- Luis Fernando Camacho (Creemos): 19,0%
- Luis Arce (MAS): 17,8%
- Altri candidati: 35,8%
L’affluenza complessiva è stata intorno al 87,2%, in linea con le precedenti consultazioni elettorali del Paese.
Scenario politico e prospettive
Il risultato conferma la frammentazione del panorama politico boliviano. Il MAS, al potere dal 2020 grazie all’elezione di Luis Arce dopo l’esilio di Evo Morales, ha pagato una perdita di consensi, fermandosi al terzo posto. La sfida per il ballottaggio si sposta quindi interamente sul fronte di centro-destra:
- Carlos Mesa: ex presidente (2003–2005) e artefice di un programma moderato, punta a un’alleanza più ampia con forze di centro sinistra per battere Camacho.
- Luis Fernando Camacho: imprenditore e leader del movimento Creemos, rappresenta l’ala più conservatrice e nazionalista, con un discorso incentrato sulla lotta alla corruzione e alla riduzione del ruolo dello Stato.
La coalizione di Mesa mira a recuperare voti dagli elettori del MAS delusi, mentre Camacho conta sull’elettorato rurale e religioso per consolidare la propria base.
Reazioni a livello internazionale
Le principali capitali mondiali hanno seguito con attenzione i risultati boliviani. L’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno esortato le autorità a garantire trasparenza durante il ballottaggio e a rispettare l’esito delle urne. Organizzazioni di monitoraggio elettorale internazionali si preparano a inviare osservatori per il secondo turno, attestando un clima di crescente tensione ma senza segnali di possibili violenze diffuse.
Prossime tappe
Il ballottaggio è previsto per il 17 novembre. Nei prossimi giorni, i due candidati di centro-destra intensificheranno la campagna nelle regioni chiave: La Paz, Cochabamba e Santa Cruz. Sarà inoltre cruciale l’affluenza degli indecisi e il rafforzamento delle alleanze tra i partiti minori esclusi dal secondo turno.
L’esito del referendum definirà la direzione futura del Paese, segnando un possibile cambio di paradigma economico e sociale rispetto all’amministrazione MAS. Gli osservatori nazionali e internazionali sottolineano l’importanza di una competizione elettorale equa e di un passaggio di consegne pacifico.